venerdì 4 marzo 2016

Questa Pasqua non sporcarti le mani di sangue


Sono per lo più cuccioli di 30-40 giorni, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui fecondazione è regolata in maniera tale da poter macellare i piccoli quando pesano 8-12 chili. A circa un mese di vita vengono strappati alle madri, costretti a lunghi viaggi terribili ed estenuanti su TIR strapieni, per arrivare a un lurido macello in cui gli animali terrorizzati vengono immobilizzati, storditi, appesi a un gancio per una zampa, e lasciati dissanguare.

Prima di essere appesi sentono l'odore del sangue e le urla di terrore dei loro compagni.

Tutto questo, perché? Solo per mangiarli per una crudele tradizione! Non potrebbe esistere un motivo più futile per sottoporre questi cuccioli a tanta sofferenza, e alla morte.

Ogni anno a Pasqua vengono uccisi 2 milioni tra agnelli, capre e pecore. Animali che arrivano quasi tutti dai paesi dell'est, con lunghi "viaggi della morte", stipati in camion in condizioni insostenibili (molti arrivano al macello più morti che vivi) e mai sottoposti a controlli.

Salvarli è facile: basta non mangiare agnello a Pasqua, né in nessun'altra occasione.

Non mangiare nessun animale, gli animali sono tutti uguali, uguali al cane o gatto che hai a casa o che conosci dai tuoi amici. Tutti provano sentimenti: paura, dolore, ma anche gioia, affetto, amore. Non c'è giustificazione per ammazzarli.

Ci sono tante ricette vegane che si possono preparare per sostituire piatti che prevedano il consumo di agnello.

Guarda il video girato nel 2014 per sensibilizzare l'attenzione verso un mondo senza crudeltà.


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