Brigitte Bardot, attraverso una lettera aperta pubblicata tramite la sua omonima fondazione, scrive al presidente del Nepal Ram Baran Yadav: “I difensori dei diritti animali in Nepal e altrove sono nuovamente in marcia per mettere fine al più grande sacrificio collettivo di animali al mondo, che si terrà tra due settimane nelle pianure meridionali del Paese”. “Il mondo, nuovamente, vi guarderà con orrore e disperazione mentre qualcosa come 250,000 capre, bufali, maiali, polli, colombi, anatre e topi bianchi verrano crudelmente sacrificati”.
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Già nel 2009 l’ex attrice oggi ottantenne aveva supplicato il governo del Nepal di non portare avanti il sacrificio. Tuttavia, BB riferisce che la sua lettera rimase, al tempo, senza riposta. La Brigitte Bardot Foundation spiega che la morte degli animali durante il festival è lenta e dolorosa, preceduta da una lunga agonia mentre il loro sangue viene condiviso con i sacerdoti. “Mi viene difficile credere che la dea Gadhimai possa gioire del sacrificio di creature innocenti e ricambiare una violenza tanto crudele con la prosperità”, continua BB nella sua lettera, ricordando che tali pratiche “si rifanno a tradizioni antiche e crudeli che danno un’immagine estremamente negativa della vostra terra e della sua evoluzione”. L’attivista si appella poi ai nepalesi pacifici: “Il Nepal riceverà più credito se predicherà il suo messaggio spirituale di non violenza e compassione. La prego, onorevole Presidente, di spazzare via una tradizione tanto crudele”.
Fonte: http://www.digitaljournal.com/news/world/bardot-s-call-to-end-greatest-collective-sacrifice-of-animals/article/414263
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